“Los pastichiotti en el Teatro Colón”

Il drammaturgo, regista e attore argentino Luis Mango, dopo aver letto “C’era un italiano in Argentina…”, si era messo in contatto con Claudio Martino e Paolo Pedrini complimentandosi per la loro opera, che definiva affascinante. Nella medesima occasione aveva provveduto a informarli di aver scritto “Los pastichiotti en el Teatro Colón”, una pièce teatrale in due atti, il primo incentrato su alcuni collaboratori di Meano che discutono di questioni inerenti alla costruzione del teatro e il secondo imperniato su Vittorio, Luigia e l’amante di costei. 

Successivamente ha approntato una nuova versione del lavoro, piuttosto ampliata, diversamente ordinata e più dinamica, suddivisa in nove quadri, che ha ricevuto un premio dall’Instituto Proteatro di Buenos Aires.

L’artista ha consentito la pubblicazione del testo in lingua originale all’interno di questo sito.

La rappresentazione, diretta dallo stesso autore insieme a Juan Folino con la supervisione drammaturgica di Ariel Barchilón, ha debuttato al teatro Tromvarte della capitale argentina il 3 novembre 2019, avvalendosi dell’interpretazione di Mario Narciso, Lucia Tapiola (nei panni, rispettivamente, di Vittorio Meano e Luigia Fraschini), Luis Mango (nella parte di Eugenio Chiaravallotti),Tato Bonorino, Pablo Matallana e Leandro Puerta.

Sono seguite altre tre repliche, l’ultima delle quali l’8 dicembre, riscuotendo un lusinghiero successo di pubblico e incassando ampi consensi della critica. È in programma la ripresa delle recite nella prossima primavera. 

L'architetto e docente universitario Jorge Alberto Garrappa Albani non ha voluto far mancare al sito il suo commento a “Los pastichiotti en el Teatro Colón”.

«Ho visto il video e l’interpretazione degli attori e attrici del lavoro di Mango.                                                                                                        Ho letto pure il primo copione e mi sembra che fosse più aderente alla storia vera dell'architetto mentre il secondo lo trovo un po’ modificato per andare sul palcoscenico.                                                                              Certo, bisogna vedere l'opera dal vivo per far una critica ben precisa, comunque dobbiamo riconoscere che molti spettatori per la prima volta hanno sentito parlare dell'architetto Meano ed è quello che conta.          Dopo tanti anni, sia “C’era un italiano in Argentina…” che il sito www.vittoriomeanobook.altervista.org hanno portato alla luce le reali vicende di uno degli uomini scelti che s'intrecciano nel formidabile potere politico-economico della cosiddetta generazione dell'80 in Argentina.  Bravo Mango! E bravi Claudio Martino e Paolo Pedrini a scoprire e divulgare questa storia».

Ecco, di seguito, una carrellata di immagini della rappresentazione teatrale gentilmente fornita da Luis Mango.

Luis Mango ha altresì cortesemente inviato un video con alcune sequenze dello spettacolo, che si può vedere cliccando il link sottostante.

“A hierro matas…”

Il professore architetto Jorge Alberto Garrappa Albani si è ispirato alle vicende della vita di Vittorio Meano e al libro “C’era un italiano in Argentina…” per scrivere il racconto a sfondo giallo “A hierro matas…”. Ne è scaturita una costruzione letteraria che ricorda una sceneggiatura cinematografica, creando la giusta suspense necessaria a una crime story. Il testo è pubblicato nel blog del professore, jgarrappa.blogspot.it.